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Autore: Deborah Giovanati

Il governo taglia la riabilitazione

La Sclerosi Multipla è una malattia subdola che, spesso improvvisamente, ti toglie un pezzo di vita alla volta. Un giorno cammini, il giorno dopo non riesci più. Un giorno corri. Il giorno dopo i tuoi bambini scappano e tu non li puoi inseguire. O almeno questa è la mia sclerosi multipla. Si perché non esiste un caso uguale all’altro. Certo ci sono delle caratteristiche comuni, ma ognuno ha poi la propria quotidianità e le proprie difficoltà. Una cosa però vale per tutti: per potercela fare abbiamo bisogno che la ricerca prosegua, poterci curare nel modo più adeguato e personalizzato possibile sia con i trattamenti farmacologici sia attraverso fisioterapia e riabilitazione.

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Due giorni fa il Governo ha deciso di fare un grande passo indietro nel trattamento della Sclerosi Multipla. È una scelta grave, che impatterà sulla vita di migliaia delle 118mila persone che in Italia soffrono di questa patologia. Tra cui io, una delle tante mamme che lottano contro questo male.

Le proposte, formulate da un gruppo tecnico ad hoc presso il Ministero, riportano in un primo documento l’esclusione delle persone con sclerosi multipla dalla fruizione dei ricoveri di alta specialità in neuroriabilitazione, che verrebbe garantito solo per coloro che abbiano avuto almeno 24 ore di coma. In un secondo documento si prevedono ulteriori limitazioni per l’accesso ai ricoveri ordinari per la riabilitazione intensiva, e una serie di difficoltà di accesso alle prestazioni di riabilitazione territoriale, sia ambulatoriale che domiciliare, che non risulterebbero adeguatamente raccordate al percorso complessivo di presa in carico.

Questo cosa significa? La riabilitazione serve a diminuire la gravità delle conseguenze. Ad essere più autonomi. Ad essere più sereni, meno ansiosi. Ritarda sensibilmente il momento che temiamo tutti di più: la perdita dell’autosufficienza.

Autosufficienza significa libertà. La libertà delle persone non può essere un cavillo di bilancio. E se anche volessimo ridurci a considerarla in questo modo, chiediamoci: siamo sicuri che quello che risparmiamo oggi, domani non si rivelerà un danno enorme?

Rischiamo una decisione due volte sbagliata, che ci porterebbe indietro. Con i PDTA (Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali regionali) approvati sulla sclerosi multipla si era evidenziato in modo chiaro che bisogna garantire alle persone il diritto di accesso ad un appropriato intervento riabilitativo, complessivo, strutturato per le diverse fasi di malattia ed evoluzione della disabilità.

Tutto ciò rischia di riportare indietro la situazione, arrecando un grave danno al mio, al nostro, diritto alla salute, riportando nello sconforto e nella preoccupazione le persone con sclerosi multipla.

La riabilitazione per noi non è un trattamento che si può fare o non fare. È una vera e propria cura alla stregua del trattamento farmacologico.

Per tutti questi motivi ho deciso di appoggiare la battaglia di Aism #difendiundiritto che ha lanciato un appello al Ministro della Salute Giulia Grillo perché avvii al più presto un tavolo di confronto sul tema. Lo faccio con forza perché nella certezza di non essere ridotta alla mia malattia, sono altrettanto certa che per vivere al meglio bisogna condurre alcune battaglie, come questa.

http://www.vita.it/it/article/2019/03/18/sclerosi-multipla-il-governo-taglia-la-riabilitazione/150982/

Caro Beppe Sala, ascolta le nostre proposte per ripartire

Caro Sindaco, Caro Beppe, anche in questo momento difficile non vogliamo rinunciare al ruolo che migliaia di cittadini ci hanno assegnato col loro libero voto, affidandoci quello di opposizione alla tua giunta o quello di governo esercitato con serietà e capacità in molti Municipi. Nonostante le differenze politiche che permangono, e rivendichiamo, sentiamo di essere chiamati ad una corresponsabilità con l’esecutivo della città. È con questo spirito che avanziamo pubblicamente due proposte. Una per affrontare l’urgenza, l’altra più prospettica.

Per quanto riguarda la prima, a nostro avviso non va trascurata la delibera approvata lo scorso 23 marzo dalla giunta di Regione Lombardia sulla telemedicina, che pone l’obiettivo di effettuare entro la fine del 2020 la sorveglianza di almeno il 4% della popolazione di ogni distretto sanitario. Comune e Municipi già partecipano ad un tavolo permanente con l’Ats di Milano per formulare e monitorare i cosiddetti Piani di zona, quelli per l’azione socio-sanitaria sulla città. Oggi più che mai il tavolo va riattivato, con il coinvolgimento di quel mondo associativo che si è reso disponibile nel senso indicato dalla delibera regionale e può sfruttare l’ausilio offertogli in merito da consolidate relazioni con sistemi sanitari internazionali, per formare nel più breve tempo possibile i medici di famiglia: questi ultimi potranno così seguire da remoto l’andamento dello stato di salute dei propri pazienti tramite dispositivi di rilevazione dei principali parametri vitali in relazione al loro stato di salute.

La finalità deve essere quella di potenziare la sorveglianza sanitaria territoriale e domiciliare, diminuendo il più possibile gli accessi allo studio, le visite a casa e meglio monitorare persone venute a contatto con soggetti positivi al coronavirus ma asintomatiche. Di più: la presenza al tavolo con Ats dei rappresentanti dei nove Municipi della città permetterebbe altresì di valutare costantemente su chi e in quali quartieri è meglio concentrare volontari e servizi, come la spesa e i farmaci a domicilio, che in queste settimane le ex zone stanno accreditando e coordinando.

Per quanto riguarda invece la crisi economico-sociale che si prospetta quale conseguenza di quella sanitaria, crediamo non sia più tempo per la retorica del “battere i pugni sul tavolo” per pretendere maggiori sforzi dal livello istituzionale superiore, sia esso nazionale o comunitario. Né è tempo per appellarsi al buon cuore di qualche generoso, come rischia di essere anche il fondo di mutuo aiuto proposto dalla giunta. Al contrario, è tempo di soluzioni creative ma strutturali, che attivino la società tutta, senza aspettare l’intervento dello Stato, in pieno spirito ambrosiano e secondo i princìpi dell’economia civile. Il Comune potrebbe coordinare, insieme a sindacati, associazioni datoriali, quelle di categoria, mondo profit, non profit e tutte le forze sociali del territorio, una serie di iniziative alimentate da risorse private. In che modo? Attraverso i sistemi di cashback o risparmio.

O per il recupero, anche nei mesi estivi, dell’attività didattica persa durante il periodo di chiusura forzata delle scuole mediante centri di aiuto allo studio o esperienze di scuola-bottega? Al Comune spetterebbe il ruolo di creare con gli altri corpi intermedi una cabina di regia, in modo da coordinare le azioni, evitarne la sovrapposizione e quindi lo sperperio di denaro. Inoltre potrebbe mediare con le piattaforme per ridurre il costo delle commissioni sugli acquisti online e con carta, oltre che intavolare una trattativa col governo nazionale per abbassare l’Iva sui prodotti in vendita che generano risorse per il cashback e alimentano il fondo dedicato al progetto. Sarebbe una risposta corale alla grave situazione, senza per questo dilatare ulteriormente spesa pubblica o attendersi mance “dall’alto”. E sostenendo invece una ripresa responsabile tanto dei consumi che della socialità.

Matteo Forte, consigliere comunale di Milano Popolare
Alessandro Bramati, presidente Municipio 5 di Milano Popolare
Deborah Giovanati, assessore alle politiche sociali Municipio 9 di Milano Popolare
E gli altri consiglieri eletti nei nove Municipi con Milano Popolare:
Stefania Bonacorsi, Municipio 1
Elio Torrente, Municipio 2
Nicola Natale, Municipio 3
Massimo Casiraghi, Municipio 4
Marco Campagnano, Municipio 5
Giovanni Ferrari, Municipio 5
Massimiliano Perri, Municipio 6
Luigi Santonastaso, Municipio 7
Franco Vassallo, Municipio 7
Eugenio Dell’Orto, Municipio 8
Roberto De Lorenzo, Municipio 9

https://www.tempi.it/caro-sindaco-sala-ascolta-le-nostre-proposte-per-rilanciare-milano/

Rete di prossimità. Fino a che punto possiamo impegnarci?

https://www.chiesadimilano.it/cdm/vita-ambrosiana/articoli-dal-territorio/a-milano-convegno-sul-volontariato-della-rete-di-prossimita-294831.html

L’associazione «La Locanda di Gerico» promuove per sabato 30 novembre alle 15 a Milano un convegno sul volontariato organizzato in collaborazione con la “Rete di prossimità”.
Titolo dell’incontro è  «Fino a che punto possiamo impegnarci?».
Relatrice Suor Anna Donelli, religiosa delle Suore di Maria Bambina e moderatrice Deborah Giovanati (assessore politiche sociali Municipio 9).

Benvenuti in Ciriè 9 Casa di Quartiere

Grazie al Progetto G124 del Senatore Renzo Piano con il Politecnico di Milano

 

abbiamo rinnovato i locali da anni trascurati e degradati. La scelta del Municipio 9 è caduta su una ex scuola, da tempo dismessa, che ad oggi ospita in alcune aule varie attività in campo sociale, tra cui il Centro aggregativo multifunzionale e il centro aggregativo giovanile del Municipio 9, ma che lamentano una mancanza di condivisione degli spazi, spesso sottoutilizzati, tra cui un grande giardino in stato di semi abbandono. Renderlo un luogo fruibile da tutti è stato lo scopo primario dell’intervento che, in pochi mesi e tanto lavoro del gruppo del Politecnico, ha rivestito e trasformato un settore della vecchia scuola in centro di aggregazione aperto all’intero quartiere, con spazi comuni e un teatro polifunzionale.

Con poche risorse, ma con tanta volontà e voglia di fare si è riusciti a fare qualcosa di straordinario.

Il nuovo mobilio è stato recuperato dal deposito comunale, la vernice, legno e altro materiale donato dalle imprese della città.

La manodopera dei ragazzi del Politecnico che hanno lavorato incessantemente.

Per vedere il risultato che abbiamo ottenuto vi aspettiamo in Cirié 9.

 

https://www.renzopianog124.com/progetti/niguarda-milano/

https://www.polimi.it/articoli/casa-di-quartiere-di-via-cirie-a-milano-tra-i-progetti-g124-di-renzo-piano/

https://www.popolis.it/g124-progetto-firmato-renzo-piano/

Casa Di Quartiere di via Ciriè a Milano tra i progetti G124 di Renzo Piano

https://www.mapei.com/it/it/news-ed-eventi/dettaglio/2020/01/10/finiture-mapei-casa-quartiere-via-cirie-progetto-rigenerazione-urbana-gruppo-lavoro-g124

https://www.professionearchitetto.it/gallery/g124-2019-quartiere-niguarda-milano/g124-renzo-piano-ago2019-mi-niguarda-02/

 

Topi nella scuola, Sindaco intervenga”. E c’è il problema delle liste d’attesa

https://www.ilgiornale.it/news/milano/topi-nella-scuola-sindaco-intervenga-e-c-problema-delle-1751472.html

di Alberto Giannoni

Topi nella scuola. È una viglia piena di legittima apprensione, quella degli insegnanti e delle famiglie della scuola Lambruschini di via Crespi 1.

Nei locali che ospitano la scuola primaria sono state trovate infatti feci di topo: nelle aule e negli armadi, nelle scale e nei corridoi. Nel cortile, poi, un roditore morto. Le vie limitrofe – è in zona Maciachini – purtroppo hanno già dovuto fare i conti con questo problema, che viene imputato alle condizioni di degrado delquartiere. Ma è la prima volta che questa sgradita presenza si manifesta anche dentro l’edificio scolastico, e si può immaginare la preoccupazione che suscita. I docenti della scuola ieri mattina hanno scritto alla dirigente scolastica una lettera molto preoccupata, con oggetto «urgentissimo intervento di derattizzazione per rischio biologico». Fanno riferimento, i «prof», soprattutto ai pericoli corsi dai bambini. «I topi sono portatori di varie malattie (…) inoltre sono spesso accompagnati dalle pulci». Ma «un’infestazione – si legge ancora – può causare anche danni economici, contaminare il cibo…». I docenti ieri hanno chiesto alla dirigente di «prendere le dovute precauzioni» e «mettere in atto le azioni previste». La dirigente ha già disposto nei giorni scorsi una pulizia straordinaria, utilizzando anche il personale di altri plessi. Sì, perché le segnalazioni sono partite già da giorni, e qualcuno ha anche scritto all’assessorato regionale alla Sanità, chiedendo se non ci siano gli estremi per un’ispezione sanitaria dell’Ats. L’assessore alla Scuola del Municipio 9, Deborah Giovanati, si è attivata proponendo alla sua giunta una delibera urgente – dovrebbe essere approvata oggi – che chiede al sindaco, come «responsabile della salute della popolazione», di «intervenire urgentemente per ripristinare le condizioni igienico sanitarie all’interno dell’edificio scolastico e delle vie adiacenti». La delibera parla di «escrementi nelle aule, negli armadi, sulle scale e nei corridoi». «Nonostante la pulizia del personale preposto della scuola si continuano a trovare tracce della presenza dei topi, addirittura un ratto morto nel cortile».

La stessa Giovanati poi, ha sollevato un altro problema, chiedendo con una interrogazione – ancora senza risposta – quale sia la situazione delle liste d’attesa nei nidi e nelle materne. «Sono stata contattata – dice – da tante famiglie, con requisiti, entrambi i lavoratori, sono in grossa difficoltà, devono aspettare il 30 per capire cosa fare, ad alcuni sono state indicate scuole lontane 40 minuti con i mezzi pubblici». «L’attuale vicesindaco Scavuzzo – aggiunge – da assessore all’Educazione, ha ridotto il numero delle convenzioni con le private, poi in certi quartieri, con grande afflusso, nuovi residenti, magari anche stranieri non so, l’esigenza di questo servizio si sente sempre di più. Il Comune evidentemente ha deciso di risparmiare su questo».