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LA CITTÀ CHE VORREI. IL PRIMATO DELLA CREATIVITÀ SOCIALE.

Quanto vorrei un Comune capace di stare vicino agli Enti del Terzo Settore, senza sostituirsi, senza essere il “protagonista” a tutti i costi.

La città non è retta dal Comune, dalle politiche sociali all’educazione, dalla salute al lavoro.

In questo tempo di Pandemia Covid ho visto associazioni e opere crescere, modificarsi, rinnovarsi per rispondere con responsabilità, sacrificio e apertura ai bisogni del momento.

Un Comune che non riconosce il primato della creatività sociale, che non la difende con tutte le sue forza, è un’istituzione solamente funzionale ai programmi dei politici che lo governano.
Gli enti del terzo settore vengono “usati” semplicemente per eseguire cose già programmate.

Bisogna decidere se avere una politica che difende una novità di vita e di opere nel presente oppure il suo contrario.

I milanesi devono decidere se favorire un’amministrazione, come quella attuale di Beppe Sala, che usa la società come strumento per raggiungere i suoi scopi, per manipolarla a proprio piacimento, oppure favorire un’amministrazione che sia veramente al servizio della vita sociale, capace di riconoscere il bene che è già presente nella nostra comunità.