Un’Amministrazione per le persone. Dalla periferia al centro.
Le ragioni di un cambiamento. Costruiamo la nostra città. Brevi spunti.
Il cavallo di battaglia di 5 anni fa di Beppe Sala è stato totalmente dimenticato: le periferie. Serve nuova amministrazione veramente attenta ai problemi quotidiani delle persone, capace di una risposta veloce dalla muffa sul soffitto nelle case popolari alla sporcizia nelle strade che non viene tolta, che contrasti i bivacchi abusivi agli angoli delle strade, che provveda ad una adeguata manutenzione del verde, del manto stradale e dei marciapiedi. Basta trascurare noi milanesi che viviamo in periferia. Non deve essere (per forza) un luogo di degrado!!
Mancata attuazione del decentramento. Più competenze ai Municipi. L’istituzione più vicina territorialmente ai cittadini dovrebbe occuparsi di programmare e far eseguire la manutenzione stradale, avere poteri per sanzionare gli sversamenti abusivi di rifiuti per le strade, avere poteri per far eseguire i lavori di manutenzione sulle scuole del territorio. Più potere e più responsabilità ai Municipi, con un bilancio adeguato al numero degli abitanti nel Municipio e personale tecnico a disposizione, potrebbe fare veramente la differenza nella gestione della nostra città.
Una città a misura di famiglia. Le famiglie lavorano, studiano, si occupano dei malati e dei più fragili, le famiglie educano bambini, le famiglie vivono un momento di forte povertà, le famiglie si aiutano, le famiglie si muovono, le famiglie vivono. Milano deve ripartire dalle esigenze di chi vive fino in fondo ogni aspetto della città! Serve un’amministrazione che sappia ascoltare le famiglie, smettendo di misurarle dal punto di vista ideologico, ma come necessità, se si vuole un futuro. E se istituissimo ancora il FamilyPoint di morattiana memoria?
Inoltre, la situazione delle liste d’attesa per asili nido e scuole dell’infanzia appare inaccettabile. Ampliare l’accreditamento (o altra modalità che eviti il blocco dei pagamenti, come accaduto quest’anno per volontà della Giunta Sala, mettendo in crisi diverse strutture) deve essere la priorità per Milano.
Una mobilità per tutti. Il numero di barriere architettoniche presenti in città è ancora troppo alto, dai mezzi pubblici ai marciapiedi, alle scuole e edifici pubblici non accessibili. Il periodo del lockdown poteva essere l’occasione per realizzare degli interventi mirati. Avevamo due alternative: piste ciclabili o sistemare i marciapiedi con annesso abbattimento barriere architettoniche. Non ho dubbi, avrei scelto la seconda. Sala ha scelto la prima, aumentando spesse volte le barriere architettoniche (in Corso Venezia i taxi non sanno più dove fermarsi per recuperare le persone anziane o disabili in attesa sui marciapiedi, ed è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare di disagi causati dalle nuove piste ciclabili). Inoltre, serve riorganizzare il trasporto di chi si deve recare a visite o terapie ospedaliere e che non può prendere i mezzi pubblici per ragioni di salute. Molte persone hanno dovuto rinunciare a curarsi proprio per la mancanza di un servizio di questo tipo. Bisogna provvedere al più presto per colmare questo vuoto!
Gli enti del terzo settore al centro delle politiche sociali. In questi anni abbiamo visto un’amministrazione che ha accentrato la maggior parte dei servizi, al massimo gli enti del terzo settore servivano come gestori laddove il Comune non riusciva ad arrivare. Il periodo Covid ha mostrato tutta la debolezza di questo sistema: centri diurni disabili unicamente a distanza, assistenti sociali messi in smartworking…Quelli rimasti sul “fronte” erano proprio gli operatori degli enti del terzo settore. Ecco, a Milano spesse volte non c’è bisogno di inventarsi niente, ma basterebbe saper valorizzare e sostenere quello che di fatto già regge la nostra città.